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L'Origine delle Costellazioni - Curiosità
L'Origine delle Costellazioni
Osservando il cielo stellato, l’uomo ha sempre creduto di riconoscervi delle figure che spesso i popoli antichi identificarono con divinità, eroi ed animali fantastici; tale fenomeno diede vita allo scaturire di miti e leggende che da allora hanno accompagnato fino ai nostri giorni questi agglomerati d’astri detti costellazioni.
Una costellazione (dal latino constellatio, cum+stellatus) è un gruppo di stelle perlopiù visibile dalla Terra, che sembra assumere una particolare forma sulla volta celeste. Queste forme sono state riconosciute esclusivamente su basi non scientifiche ma di pura immaginazione: infatti, nella realtà capita spesso che stelle di una stessa costellazione, che nel cielo appaiono vicine tra loro, nello spazio tridimensionale siano più distanti rispetto a stelle di costellazioni diverse; questo perché ciò che noi vediamo è solo la loro proiezione sulla volta celeste.
Il raggruppamento in costellazioni, del tutto arbitrario, variava di cultura in cultura; nonostante ciò, alcune forme più facili da identificare erano comuni a più culture, anche se con nomi diversi (ad esempio i greci vedevano un'orsa dove i romani riconoscevano un carro).
Sì, perché è proprio vero che l’uomo si relaziona da sempre con le stelle, tant’è che già nel Paleolitico Superiore aveva suddiviso il cielo in ben 25 costellazioni, legate al mondo da lui conosciuto, ovvero: gruppo del Cielo (es: Aquila, Cigno, Pegaso), gruppo della Terra (es: Orione, Perseo, Serpente) e gruppo degli Abissi (es: Balena, Pesci, Nave Argo).
I primi a suddividere il cielo in costellazioni furono Sumeri e Babilonesi, ma molto si deve anche ai Greci i quali, dopo aver raccolto e catalogato le fonti antiche, furono sempre molto attivi nello studio del cielo. Il maggior esponente della tradizione astronomica greca fu Tolomeo che, nel suo trattato Almagesto del II secolo, descrisse un totale di 48 costellazioni che, ad oggi, sono rimaste quasi invariate. Ovviamente, Tolomeo fu in grado di suddividere in costellazioni solo gli astri visibili presenti nel cielo da lui conosciuto, ragion per cui rimasero fuori da tali gruppi le stelle dell’emisfero australe (sud) e quelle meno luminose.
Il sistema di costellazioni creato da Tolomeo rimase inalterato per oltre mille anni finché, a partire dal XVI secolo, numerosi scienziati ed astronomi si adoperarono per individuare nuove costellazioni da battezzare e catalogare. Purtroppo non sempre gli sforzi di questi uomini furono ripagati: era infatti particolarmente difficile poter rendere ufficiali dei nuovi raggruppamenti di stelle dal momento che nel cielo non esistevano forme e confini certi.
A questo “caos stellare” fu messa fine nel 1922 quando, nel Congresso di Roma, l’Unione Astronomica Internazionale (U.A.I.) suddivise il cielo in 88 costellazioni ufficiali con confini ben precisi. Da allora col termine “costellazione” non si indicano più delle immagini formate da stelle ma delle aree di cielo esatte e definite.
Le antiche costellazioni descritte da Tolomeo nell’Almagesto, furono tutte mantenute ad eccezione della Nave Argo che, poiché ritenuta troppo grande, fu suddivisa da Nicolas Louis de Lacaille in tre unità: la Carena, la Poppa e la Vela. Se fosse ancora un’unica costellazione sarebbe la più estesa di tutte, mentre ora il primato spetta all’Idra.